Trudi Witta-Humm

Maggiore di quattro fratelli, Trudi Witta nacque nel 1908 nella famiglia di ferrovieri Humm a Olten. Grazie al sostegno della madre, poté svolgere una formazione di modista. Sposò l'insegnante Max Witta, con cui ebbe quattro figli. Quale moglie di un funzionario pubblico, non le era permesso svolgere un'attività lavorativa. Esponente del Partito socialista, precocemente iscritta alla Gioventù socialista, fu spesso la prima donna a rivestire cariche in seno al partito e alle autorità sociali. Fu la prima Solettese a fare parte di una corte d'assise, si impegnò per il Soccorso operaio svizzero e scrisse contributi per la rivista femminile socialista «Die Frau in Leben und Arbeit». Nel 1945, in un periodo contraddistinto da valori tradizionali, divenne presidentessa delle Donne socialiste del canton Soletta. Reintrodusse la rivendicazione del suffragio femminile nel programma del partito cantonale e diede l'impulso per la prima votazione cantonale sull'introduzione del diritto di voto alle donne del 1948. Fortemente diluito dal Gran Consiglio solettese, l'oggetto fu respito di stretta misura, ma ebbe il merito di provocare il primo grande dibattito pubblico sull'argomento. Più tardi Trudi Witta-Humm si impegnò anche nelle campagne elettorali per le votazioni a livello federale del 1959 e 1971. Dopo il successo del 1971, rinunciò alla presidenza del partito cantonale. Fino in età avanzata fu inoltre attiva nel movimento pacifista.
Edith Hiltbrunner

Spiegazione della classe scolastica per la selezione:
«Abbiamo scelto Trudi Witta-Humm perché è stata l’iniziatrice del primo scrutinio popolare sul diritto di voto delle donne nel Cantone di Soletta e dunque una chiara pioniera del suffragio femminile. Inoltre, era originaria di Soletta, nacque e crebbe qui a Olten, e si impegnò sempre per il suo Cantone. Raggiunto il suo obiettivo, nel 1971 Trudi Witta si ritirò dalla politica e non si candidò ad alcuna carica, il che dimostra che la sua fu una lotta per la causa e non per il tornaconto personale. In questa sua lotta dovette collaborare con gli uomini, poiché non aveva diritto di voto e di eleggibilità. Ci ha colpito anche il fatto che, fino ad oggi, sia rimasta un personaggio politico piuttosto sconosciuto. Dai modi tranquilli, non volle mai imporsi sulla scena, ma riuscì comunque, con la sua determinazione, a raggiungere l’obiettivo che si era prefissata.»
Classe FOEV18B, Berufsbildungszentrum, Olten. Docente: Edith Hiltbrunner

Informazioni supplimentari:
https://125jahre.sp-so.ch/glei...
https://verschiebungen18-18.ch... => Hörstück Frauenstimmrecht